Il LASER verde
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Chi ha un LASER ne vuole avere uno più potente. E così, non soddisfatto del
LASER a diodo da 30 mW, ne ho comprato uno verde da 120 mW! Penso che ora mi
fermerò! Lo puoi vedere qui
sotto: si tratta di un LamdaPro UG 120.
La lunghezza d'onda d'emissione è 532 nm. La potenza nominale è di 120 mW, ma ne ho misurati 186!!! Il mio LASER verde è del tipo DPSSL (Diode Pumped Solid State Laser): in
pratica un LASER a diodo infrarosso a 808 nm pompa un secondo LASER (penso che
sia un Nd:YVO4 - Neodymium doped Yttrium orthoVanadate) che emette
nell'infrarosso a 1064 nm. Questa radiazione attraversa un cristallo di KTP (più
esattamente: KTiOPO4 - Potassium Titanyl Phosphate) che ne dimezza la lunghezza d'onda. Qui sotto lo puoi vedere acceso, insieme al suo alimentatore. Può essere
modulato (solo on-off) tramite un jack posto sul retro dell'alimentatore: con
una tensione positiva di 5 V il LASER è spento. La
frequenza massima di modulazione è di 50 KHz. Le istruzioni parlano di ingresso
TTL ma il mio esemplare fino a 4,1 V non spegne il LASER. La corrente assorbita
da questo ingresso a 5 V è di 36 mA. L'alimentatore consuma circa 75 mA @ 220V (16,5 W) con il LASER acceso e circa 40 mA
(8,8 W) con il LASER spento. Entrambi gli assorbimenti variano nel tempo:
probabilmente le celle Peltier restano sempre accese. Al momento della misura
nell'ambiente c'erano circa 25 oC. Nella foto qui sotto puoi vedere gli occhiali di protezione. È indispensabile
utilizzare sempre degli occhiali di protezione perchè 180 mW sono sufficienti a
danneggiare gli occhi in un attimo: basta un riflesso improvviso ... e ti trovi
con una macchia nera nel campo visivo. Così, visti i prezzi inabbordabili degli occhiali dedicati, ho cercato dei
filtri che bloccassero efficacemente la luce verde. Ho trovato che i filtri
rossi ad uso fotografico si comportano di fatto come i Kodak 25A, filtrando di
netto le lunghezze d'onda sotto i 580 nm. Per risolvere il problema della montatura ho comprato un paio di occhiali da
saldatore in cui si potessero sostituire le lenti. Sono prodotti dalla FAB.
Ero già disposto ad andare
dall'ottico a far molare i filtri quando ho scoperto che i filtri fotografici da
49 mm di diametro si infilavano perfettamente nella montatura degli occhiali. Se a qualcuno interessa, gli occhiali li ho acquistati presso Castorama di
Corsico (MI) e li ho pagati 15 Euro. Tra l'altro, sono occhiali versatili:
hanno una buona protezione laterale, si possono indossare sopra gli occhiali da
vista e la parte anteriore con le lenti rosse può essere sollevata permettendo
di vedere bene senza dover togliere ogni volta gli occhiali. Qui c'è un breve filmato in cui si vede il
fascio non concentrato che accende in pochi secondi un cerino (occhio che sono
400 KB!; devi avere installato il codec DivX). Qui c'è un altro breve filmato in cui si
vede il fascio, questa volta concentrato con una lente contafili, che accende
immediatamente un cerino (occhio che sono 460 KB!; anche qui devi avere il codec DivX). Mi è venuto il dubbio su quanto fosse filtrata la radiazione infrarossa dei
LASER di
pompa. Allora ho provato a separare l'eventuale presenza dell'infrarosso con un
prisma equilatero. Qui sotto si può vedere come ho operato. Da destra, sul
carrello, si vede
l'alimentatore, la testa LASER e il prisma, su un supporto nero. In basso, ai
piedi del carrello, c'è una telecamera bianco e nero, che ho usato perchè è
sensibile all'infrarosso. L'obiettivo della telecamera è coperto da un filtro rosso per ridurre drasticamente la radiazione verde.
L'acquisizione delle immagini è avvenuta utilizzando un digitalizzatore
che avevo in casa. Si può vedere che il fascio è separato in due: una prima parte esce verso
il lato sinistro della foto mentre l'altra è deviata sull'alimentatore, proprio
sotto l'interruttore di accensione. Lo schermo di proiezione (vedi la foto qui sotto) è la base di legno bianco del divano che si vede
nella prima fotografia. Lo schermo dista circa 2 metri dal prisma. Lo schermo è
così composto: sulla sinistra c'è un rettangolo di carta il cui centro è
stato annerito con un pennarello, per togliere il più possibile il raggio
verde. Sulla destra c'è un filtro rosso che ho appeso con del nastro adesivo.
Ho utilizzato il filtro rosso per essere sicuro che le macchie che si vedono non
siano verdi. Riassumendo, la telecamera vede il verde riflesso dalla carta nera
attraverso un filtro rosso sull'obiettivo e l'infrarosso attraverso tre filtri rossi (quello
sullo schermo è attraversato due volte). Come si può vedere, l'infrarosso è ancora presente, seppure in minima
quantità. Le due lunghezze d'onda nell'infrarosso (808 e 1064 nm) si possono discriminare anche
dalla posizione relativa al verde. Un'altra cosa che si può notare è che il
fascio verde è ben collimato, mentre lo è meno quello a 808 nm e ancor meno
quello a 1064 nm. Del resto, dovendo lavorare su una luce monocromatica, non
penso che il collimatore sia acromatico. Questo è il fascio come appare proiettato da una finestra di casa mia, in
una serata con un po' di nebbia. Qui c'è il manuale d'uso del mio LASER
verde. Più che manuale d'uso è un foglio d'uso! L'immagine è stata acquisita
a 300 DPI, così si può stamparla bene. Qui sotto c'è la mappatura dei fili del cavo che collega l'alimentatore alla
testa LASER.
La luce emessa dal mio LASER verde è pericolosa (è di
classe IIIb): può danneggiare gli occhi!
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