Il LASER a diodo
|
Chi ha un LASER ne vuole avere uno più potente. E così, non soddisfatto
dell'Elio-Neon da 1,7 mW, ne ho comprato uno a diodo da 30 mW! Lo puoi vedere
qui sotto: si tratta di un Mitsubishi ML1016R. La lunghezza d'onda d'emissione
è 660 nm. Lo zoccolo, per non saldare direttamente i pin del LASER, è stato realizzato
partendo da una fila di contatti a tulipano per circuiti integrati. Per renderti conto delle dimensioni, considera che il cavo di collegamento è
un normalissimo cavetto schermato, piuttosto sottile, per impianti stereo. Qui sotto si vede la scheda di pilotaggio durante le prove preliminari. È stata acquistata dalla Roithner
di Vienna. Si tratta del modello CCA (Common laser diode Cathode
and photodiode Anode). Per le connessioni del LASER vedi le foto più
sotto. Qui sotto si vede il fascio così come viene emesso dal diodo. È evidente
che un LASER a diodo emette un fascio che non è collimato. Questo è un LASER
che può essere utilizzato per olografia. Lo usa, infatti, Francesco
Arcidiacono. Il LASER è montato su un dissipatore provvisorio utilizzato
per le prove e le tarature. Qui sotto si vede il LASER montato nel tubetto portacollimatore e l'etichetta
con i dati di targa del mio esemplare. Prima di ricevere il diodo mi ponevo il
problema di come avrei fatto ad effettuare la taratura della potenza, senza un
misuratore ottico. Tutto è stato risolto quando ho letto che bastava far
assorbire al LASER 84 mA a 23 gradi ... Qui sotto si vede la visione di insieme del LASER montato. Il cubetto di alluminio sporgente è la
protezione per il collimatore. Qui sotto è ripreso il dettaglio del collimatore. Il contenitore aperto. Si può vedere in alto la scheda di pilotaggio e in
basso l'alimentatore switching che permette di alimentare il tutto da 9 a 36 V. Qui sotto c'è il collegamento del diodo LASER; si vede disegnato lo schema interno
di collegamento. Qui sotto è raffigurato il dettaglio della molletta che tiene premuto il
diodo sulla battuta del tubetto portacollimatore. È stata realizzata partendo
da un piccolo fermaglio, opportunamente deformato. Purtroppo la profondità di
campo della foto è ridotta ma, considerando il campo inquadrato, è
ragionevole.
La luce emessa dal mio LASER a diodo non è particolarmente dannosa (è di
classe IIIb): basta evitare di guardare direttamente il fascio.
Per vedere le statistiche di accesso a questo sito dal 9 agosto 1999:
Torna in cima alla pagina Copyright © 1999-2023 Alberto Marturini Pagina aggiornata il: 30 novembre 2003. $ |