L'HoloMeeting 10
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Ecco l'HoloMeeting del 13 dicembre 2008, a Fusignano (RA), nell'azienda di William! Questo è il report del primo incontro degli amici di
HoloLaser. Per la visualizzazione di tutti i "filmini" (realizzati con la macchina fotografica) ti serve il codec DivX. Alcune foto sono forse un poco mosse ma preferisco di gran lunga il mosso all'utilizzo del flash (se possibile lo evito). Premessa: le foto ogni tanto sembrano essere state messe un po' a casaccio:
è vero! L'HoloMeeting è stato ospitato dall'azienda di William Balsamini, l'Autec. Si comincia subito con gli ologrammi. serve ovviamente una luce concentrata ma in azienda l'unico faretto è in una stanza non riscaldata! poco male: ci trasferiamo in blocco lì e Cristiano inizia a sfoggiare i due ologrammi che ha prodotto a partire dalla realizzazione, in proprio, della gelatina olografica, con successiva stesura sulla lastra di vetro, ecc. Subito si vede l'alta qualità raggiunta, sia per quanto riguarda la gelatina, sia per la tecnica di realizzazione. Ecco Cristiano che posa con la sua opera. È il momento di Mauro, che mostra che cosa è riuscito ad ottenere dalle lastre preparate da Cristiano. Rabbia di Cristiano (bonariamente, ovviamente) quando vede la luminosità
delle sue lastre quando sono state esposte e trattate da Mauro! Ciò non può
che confermare il livello altissimo delle lastre di Cristiano. Mauro ci mostra alcuni ologrammi transmission: sono quelli visibili in luce LASER. Meno male che Gianpietro ha con sé il suo puntatore verde! Questo è stato prodotto per il museo di Bogotà. Questo raffigura un teschio umano ... Il teschio viene proiettato sul muro Qui si può vedere il Teschio proiettato sul muro e qui sotto Andrea si presta per una proiezione sovrapposta ... Gialorenzo, sempre nella stanza fredda, estrae due oggetti in vetro curiosi. Intanto, visto che l'HoloMeeting non ha intenzione di spostarsi al caldo, Giampietro accende la sua macchina per creare gli effetti Lumia. Si tratta di un vetro con le superfici non parallele che si muove lentamente davanti a due LASER, uno verde e uno rosso. Contemporaneamente, un un'altra stanza, Filippo e Luca preparano i loro LASER show. Questo è munito di un LASER bianco o, meglio, di tre LASER: uno rosso, uno verde e uno blu, i cui raggi vengono fatti sovrapporre. Questo è quello verde ... ... e questo è quello rosso. Compare anche lo spirografo LASER di Gianpietro. Il suo esemplare ha un circuito di pilotaggio che permette di variare automaticamente la velocità dei due motorini. Ovviamente la scatola che lo contiene è aperta, così si può curiosare all'interno ... Viene il momento di Ferruccio: ha acquistato di recente un LASER ad Argon, ma sente un sospetto rumore proveniente dall'interno del contenitore. Cosa di meglio che aprirlo? Ecco il LASER aperto: il rumore proveniva dal tubo che era spezzato! La parte terminale del tubo è visibile appoggiata sul tavolo. Grandissima è la delusione di Ferruccio: l'aveva pagato 20 Euro ad una bancarella e sperava che funzionasse. Beh, già che il tubo è rotto, perché non recuperare almeno i pezzi buoni? Andrea prosegue con il cacciavite. Il LASER di Ferruccio assomiglia sempre di più ad un ammasso di rottami ... Arriva il turno di Cristiano: avete un seghetto? Almeno recupero gli specchi! Qui e qui si vede Cristiano all'opera! Notate l'attenzione di Cristiano e l'atmosfera allegra all'idea di dissezionare il LASER. Ormai il LASER di Ferruccio è irriconoscibile: è stata recuperata anche la
ventola a 110 Volt! In una stanza accanto, Gianpietro ha acceso la sua nuova Arpa LASER. Qui sotto la si vede senza fumo ... ... e qui quando è stata accesa la macchina del fumo. Poco dopo mezzogiorno arriva Enrico, con un bel po' di materiale da mostrare e da vendere. La LASER Harp di Gianpietro è sempre spettacolare. La LASER Harp di Gianpietro suscita sempre la voglia di giocare con la moltitudine di raggi. In un'altra stanza intanto, è stato acceso uno degli orologi rotanti di Enrico. L'orologio è costituito da una specie di elica ad una pala, bilanciata, sia
staticamente che dinamicamente, sulla cui superficie sono posti dei LED in fila,
oltre alla logica di pilotaggio. Basta accendere i LED nel momento giusto ...
facile, no? Ecco come è fatto all'interno il LASER show con il LASER bianco. Enrico ha messo la sua mercanzia vicino all'ingresso ... ce ne accorgiamo andando a pranzo! Queste sono le scatole con i libri. Appunto: il pranzo. Alle 13:30 siamo a tavola. Una menzione particolare all'Osteria del Fico, di Fusignano: ho mangiato bene e il gestori mi sono sembrati cortesi, solleciti e attenti. Un momento del pranzo. Gianpietro non mangia se non ha il vino bianco.
;-) Un altro momento durante il pranzo. Dopo pranzo si incontrano nuovamente le scatole di Enrico. Bisogna frugare e cercare se c'è qualcosa di utile. Viene acceso l'altro propeller clock di Enrico. È il momento di Renzo. Ci propone degli interessanti esperimenti. Qui si
vede la fluorescenza indotta nel vetro da un'altissima tensione a
radiofrequenza. L'alta tensione è generata dalla sfera nera: è quanto rimane
da una sfera al plasma rotta. La fluorescenza è chiaramente visibile sul vetro
della valvola termoionica. Questo è il tavolo su cui Renzo ci sta per presentare il secondo esperimento: un caso di elettrolisi particolare in cui si genererebbe più energia di quanta ne v iene immessa nell'apparato. Renzo chiama questo esperimento Fusione Fredda di Ohmori e Mizuno. Io sono sempre scettico quando vedo questo tipo si esperimenti: non c'è mai un ambiente controllato, il calorimetro, il misuratore di neutroni ... Ecco il banco per l'elettrolisi: a sinistra c'è il variac, in centro la cella con il carbonato di potassio per renderla conduttiva, a destra le scatole con il raddrizzatore e i condensatori di filtro per ottenere una corrente continua, oltre ad un magnetotermico e un differenziale. Al sentire "Fusione fredda" c'è stato un prudente allontanamento precauzionale ... Inizia l'esperimento! Gli elettrodi di ferro vengono immersi nella cella; la
corrente è sui 10 Ampere. Si decide immediatamente che la foto di gruppo verrà fatta davanti alle
scintille! Si ritorna in uno dei locali scaldati: la LASER Harp riscuote ancora successo. Il fumo fa la sua parte. Spunta un apparecchio di Enrico che genera un'immagine scansionando (per
favore, non utilizzate scannerizzando, scannando, ecc: c'è il verbo corretto
per indicare l'effettuazione di una scansione) in orizzontale con la rotazione
degli specchi e in verticale tramite il fatto che gli specchi hanno inclinazioni
differenti uno dall'altro. Anche qui, come per l'orologio rotante, basta sapere
accendere il LASER nei momenti giusti ... Il dettaglio del sistema di scansione meccanica: si possono vedere gli otto specchietti sul tamburo rotante. Qualcuno, per liberare spazio sul tavolo, ha pensato di spostare lo spirografo, ovviamente mantenendolo in funzione! Qui si può vedere la disposizione dei componenti nel generatore di Lumia. Avendo a disposizione ben tre LASER show, come si sarebbe potuto non produrre l'insegna ufficiale del decimo HoloMeeting? Un momento di contemplazione davanti a tanti LASER! L'effetto è davvero affascinante. Non sarà mica la sindrome di Stendhal? Ed ecco l'interno del LASER show rosso: il LASER emette 400 mW. Ormai tanti dei partecipanti sono partiti e si ritorna a giocare con l'arpa LASER: che ne dite di sparare i raggi fuori dalla finestra? Detto e fatto! I raggi sono mossi perché Gianpietro teneva l'arpa in mano. Qui i raggi sono fermi ma la foto è meno bella. Poco dopo le 18 io e gli ultimi rimasti abbiamo lasciato William per tornare a casa. A casa mi sembrava doveroso fotografare meglio l'ologramma che mi ha dato Cristiano. Qui lo si può vedere da angolazioni differenti. Purtroppo fotografare gli ologrammi è un casino: visti dal vivo sono tutt'altra cosa. Ho cercato di fotografare anche l'altro ologramma, quello che mi ha dato Mauro: qui è proiettato sul muro (illuminato dal davanti), qui in trasparenza (illuminato da dietro).
Un caloroso grazie a William Balsamini a nome di tutti e ... alla prossima!
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