L'HoloMeeting 2
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Ed ecco l'HoloMeeting del 29 giugno 2002, a Cremona, nel laboratorio di Gianpietro! Questo è il report del primo incontro degli amici di
HoloLaser. Innanzi tutto la foto di gruppo (scattata da Andrea). In piedi, da sinistra a destra: William B., Ferruccio F., Gianpietro G. (che ringrazio per l'ospitalità), Roberto C. e Filippo S.. In basso (sempre da sinistra a destra): Andrea V. ed io, Alberto M.. La prima cosa che Gianpietro ci ha mostrato è stato un modulatore acusto-ottico con il quale è possibile modulare l'intensità di un fascio LASER su 256 livelli tramite un sottile cristallo, visibile sotto il piccolo dissipatore nero. Purtroppo non è stato possibile vederlo in funzione per mancanza di tempo. Il secondo passo è stato il LASER show. Qui sotto si può vedere il gruppo di deflessione. A sinistra ci sono i due galvanometri per la deflessione X-Y. Al centro c'è il galvanometro per il blanking, situato in mezzo ad un collimatore che serve per aumentare il diametro del fascio in modo da ridurne la divergenza. All'estrema destra si vede il LASER HeNe della Spectral di Bologna. L'elettronica ed il software di pilotaggio dei galvanometri sono stati progettati e realizzati da Gianpietro. Uno dei momenti del LASER show: il profilo dei continenti. Purtroppo non è stato possibile riprendere le immagini in movimento. Un altro momento del LASER show. Non si riesce a descrivere l'effetto di essere in mezzo a tanti fasci di luce che si muovono tutti insieme! Un ulteriore fase del LASER show: un piano di luce che ci sovrastava ondeggiando. La foto purtroppo non riesce a rendere l'idea. Purtroppo durante il pranzo e la successiva visita ad un altro laboratorio di Gianpietro non avevo con me la macchina fotografica. In questo laboratorio abbiamo visto e provato un LASER a CO2 da 10W per la marcatura dei materiali non metallici. Per inciso, anche qui l'elettronica ed il software di pilotaggio dei galvanometri e dell'aspirapolvere per allontanare i fumi sono stati realizzati da Gianpietro. Ovviamente, trovata una scatola con dei sassi, ne ho subito approfittato (vedi la foto qui sotto). C'è anche chi si è fatto incidere un drago sul retro del cellulare e chi (Ferruccio) che si è fatto convincere a mettere il dito medio della mano sinistra sotto la luce magica e lo ha ritratto dopo un attimo con la scritta FF perfettamente leggibile sull'unghia (vedi la foto, di Ferruccio, qui sotto)! Altra curiosità di questo laboratorio: una forma di Auricchio, acquistata per prove di fattibilità della marchiatura, è stata dimenticata per 3 (dico tre) anni in un frigorifero spento. Ormai è parte integrante del laboratorio e nessuno ha il coraggio di asportare la reliquia. Nel pomeriggio, dopo una breve visita ad un terzo (!) laboratorio in cui venivano realizzati gli ologrammi (dominato da una splendida lastra di marmo nero, di seconda mano, da 400 Kg), siamo saliti a casa di Giampietro dove ci ha mostrato alcuni oggetti, contenuti in vetrinette: galvanometri ormai passati a miglior vita, un alimentatore per HeNe esploso, macchine fotografiche ed altre curiosità. Tornati nel laboratorio del mattino, che tra l'altro è stato inaugurato proprio da noi, con tanto di brindisi, abbiamo proseguito con le prove. Qui sotto si vede il LASER che abbiamo utilizzato per il LASER show con accostata la sonda ad assorbimento per misurarne la potenza: 54 mW. Dietro si vede il LASER HeNe, progettato per olografia, di Andrea. Si passa quindi ai LASER Ar da 2 mW di Filippo (quello in primo piano con la ventola di raffreddamento). Dietro ce n'è uno identico, di Giampietro, che, mai provato, si è acceso al primo colpo. Si può vedere la luce azzurro/verde riflessa dal bicchierino sul tavolo. L'alimentatore del LASER Ar da 2 mW: decisamente artigianale e con cablaggio "volante" ma perfettamente funzionante. L'alimentazione del tubo è di un centinaio di Volt ad 8 Ampere. Una batteria di resistori di potenza necessita di essere immersa nell'acqua per il raffreddamento! Qui sotto si vede l'altro LASER Ar di Filippo: quello da 100 mW. Dalla ventola di raffreddamento l'aria esce decisamente calda. L'alimentatore per il LASER della foto qui sopra. Ed ecco in funzione il 100 mW di Filippo: il fascio LASER si vede perfettamente nonostante la stanza non sia oscurata. Un vetrino dicroico separa le componenti blu e verde del fascio (la foto è di Ferruccio). Qui sotto si vede bene il fascio multiriga del LASER Ar suddiviso nelle due principali righe dello spettro: in basso la blu e a sinistra la verde (anche questa foto è di Ferruccio). Finalmente gli ologrammi! Gianpietro ci ha mostrato una sua lastra a trasmissione in vetro di circa 20 x 30 cm raffigurante il riccio di un violino. Vederla e volerla fotografare è stato un tutt'uno. MERAVIGLIOSA! Gianpietro mi ha venduto una sua lastrina a trasmissione in vetro di 6 x 6 cm circa. Gliel'ho chiesta perchè non possedevo alcun ologramma a trasmissione: gli ologrammi a riflessione si trovano in commercio, ma quelli a trasmissione no, necessitando di un LASER per essere visualizzati e quindi essendo dedicati a pochissimi acquirenti. Questo ologramma, la cui proprietà intellettuale rimane ovviamente di Gianpietro, raffigura la testa di una statuetta.
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